Project Description

una mostra fotografica di Federico Cianciaruso

all’interno di Non è un Paese per Vecchietti

Nota dell’autore

Vivo a Pavona da due anni esatti. Se c’è una cosa che mi ha sempre colpito, come fotografo e come architetto, sono le sue case. Case dal disegno semplice, costruite quasi sempre in muratura a blocchi di tufo, edifici disegnati con il chiaro intento di usare al massimo lo spazio del terreno su cui sono costruite e ospitare almeno due o tre famiglie. Sono case fatte a mano. Case costruite una o due generazioni fa e dove ora – spesso – abitano i figli e i nipoti delle mani che le costruirono. È un caso del tutto unico nel panorama dei Castelli Romani e in parte nella provincia di Roma: qui la speculazione edilizia non ha visto l’approdare di grandi costruttori, come successo ad esempio nella vicina Ciampino. A Pavona a costruire sono stati quasi sempre i suoi abitanti, i suoi coloni. Sono venuti da altre regioni del Paese, hanno comprato un pezzo di terra e ci hanno costruito la loro casa familiare. Sono case costruite con le mani e con un sogno di futuro. In un momento in cui per un giovane è un miraggio accedere ad un mutuo e acquistare un appartamento in un palazzo costruito da un grande costruttore, Pavona ci parla di un altro tempo e di un’altra realtà in cui giovani uomini e donne compravano un terreno e costruivano una casa a loro piacere, per poi consegnarla generazione dopo generazione ai giovani di oggi.

Mi sembrava un punto da cui partire: nelle forme a volte poco eleganti di queste case c’è una storia che ci parla di qualcosa di più bello.

Federico Cianciaruso